giovedì 16 gennaio 2014

Vacanze e Indigestione; l'arte del vivere all'ora

Rieccomi.
E rieccoci a Mosca.

Dal mio ultimo post ho:

- passato un esame che mi rende parlantedirussoclassificatalivelloA2 (questo in parte dovrebbe giustificare il ritardo con cui mi rifaccio viva sul blog...)
- salutato il vecchio anno con nostalgia
- accolto quello nuovo con ottimismo

La prima di queste azioni mi rende in grado di aggiungere alla mia comunicazione inizialmente fatta di segni + smorfie + poche parole, una serie di frasi di senso (pure) compiuto. Diciamo che ho cominciato a farmi valere quando nei negozi la commessa (spesso timida o svogliata) mi vuole scaricare con un NIET senza spiegazioni o quando la solita vecchia in farmacia vuole passarmi davanti perche' e' tanto di fretta. Nel frattempo affino i miei poteri per poter leggere "Guerra e Pace" in originale, magari fra 30 anni...

Le ultime due azioni invece si sono svolte in Italia.

Come da copione quelli che dovevano essere giorni infiniti di relax si sono trasformati nelle soliti incomprensioni/insoddisfazioni/scomodita' di una famiglia di quattro che accumula voglia di pizza, calore familiare e amici per poi sfogarsi in pochi giorni all'anno con tutti gli inconvenienti del caso: troppe indigestioni, troppi parenti e troppi appuntamenti in una volta sola.

Indigestione.

Questa e' quella che mi sono beccata dopo aver esagerato con le quattro stagioni e questa e' la sensazione che mi porto dietro guardando a quei giorni. Ma quest'overdose ha dei problemi alla base, diciamo che sono state sbagliate le dosi dell'impasto.

Vivere all'estero mi ha sempre fatto credere (e lo fa ancora inconsciamente) di avere una sorta di "diritto" quando torno temporaneamente a "casa".

Diritto di gestire il tempo degli altri
Diritto di riposo assoluto
Diritto di farsi i fatti propri
Diritto di "scaricare" le bambine
Diritto di vedere gli amici

Il sapore amaro con cui spesso me ne vado mi ha portato piu' di una volta a riflettere su cosa veramente ci sia di sbagliato dietro a tutto questo ma e' difficile venirne fuori. Credo che quel "diritto"mi porti a pensare che il mio tempo a "casa" sia una vacanza non solo per me ma anche per gli altri, per non parlare di tutti i cambiamenti che gli altri devono fare alla loro vita quotidiana per stare dietro ai nostri bisogni.

Eppure non riesco a sentirmi troppo in colpa (non del tutto almeno).

So di deludere la mia famiglia ma davvero non so come gestire quei pochi giorni a casa senza scombussolare la loro quotidianità', senza spezzare i loro desideri o le loro idee. Piantarsi in una casa dove regnano sempre ordine e pulizia con due nane alla riscossa non e' una cosa facile da gestire e lo capisco ma credo anche nella capacita' delle persone di capire che si tratta di pochi giorni e che la vita a volte ha bisogno di trovare menti flessibili dietro agli eventi soprattutto quando sono di cosi' "piccole" dimensioni.
Ma non e' nemmeno li il problema.
Il problema sta dietro alle menti contorte delle persone (me compresa) e all'incapacita' di stare "tranquilli", di fidarci degli altri anche quando si e' in silenzio e all'impossibilita' (cronica) di vivere all'ora quando i giorni sono contati.

Meno male che quelle incomprensioni poi sfumano con la lontananza, anche se e' proprio la lontananza a ricrearle poi.

Diciamo che quella del vivere all'ora e' una capacita' che ho acquisito anche quando i giorni non sono così contati.  Vivere all'ora + vivere d' illusione = combinazione perfetta per giorni sereni e felici. Ve la consiglio!

Vi lascio con una frase tratta da uno dei piu' bei libri da uno dei miei scrittori preferiti...aspettando un prossimo e piu' sereno ritorno a "casa".


"L'illusione non si mangia - disse la donna - Non si mangia ma alimenta - ribatte il colonnello"
G. G. Marquez
"Nessuno scrive al colonnello"


Inoltre... siccome sono stata via per un bel po' vi faccio un anticipo veloce su una rubrica che voglio inaugurare molto presto dove parlerò' di bambini in fotografia. Qui sotto potrete trovare alcune perle di una fotografa russa scoperta di recente per la sezione mamme fotografeElena Shumilova. Non so voi ma io ne sono rimasta incantata...










4 commenti:

  1. Concordo sul fatto che siano foto bellissime!

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    1. Davvero....sono incredibili! Pensare che la fotografa e' a pochi passi da me...

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  2. bentornata con noi ,ti aspettavo. Spero ci parlerai ancora del tuo mondo! Amo anch'io Marquez (soprattutto" Amore ai tempi del colera") e le sue atmosfere surrealmente sudamericane tuttavia mi affascina anche la letteratura russa, ma conosco solo (non bene) i classici. Non riusciresti a darmi qualche indicazione sugli autori contemporanei...... Le foto sono struggenti. Besitos!

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    1. Grazie mille...il mio preferito di Marquez e' "El general en su laberinto" ... per quanto riguarda i contemporanei russi mi hanno consigliato Dovlatov che leggero' a breve. Per adesso sono ai classici..in questo preciso momento ho sul comodino "Guerra e Pace"...e da poco ho finito "Il Dottor Zivago" che mi ha incantato....Besos!

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