sabato 29 giugno 2013

Primi passi


Ciao a tutti!

Continua imperterrito quell' assillante bisogno di concretezza, quell'impulso all'ordine di cui parlavo cuando vi presentavo il mio blog appena neonato. Per ora, questa creatura ha cominciato a gattonare ma c'e' nella mia testa la visione di uno spazio in grado di camminare e correre, per poi  provare perfino a volare.

Guardando indietro e rileggendo quelli che sono stati i pensieri in questi primi due mesi insieme (blog e post sui social media), penso che la lista di rubriche, appuntamenti, collaborazioni che sto abbozzando si potrebbe in realta' elencare quasi da sola.

Viaggio, fotografia, lingue straniere, vita da espatriata (a Mosca) e bambini le etichette piu' immediate.

Creativita', stile, consigli quelle forse piu' difficili da cogliere ma in cantiere.

Gia' dalle prossime settimane partiranno i famosi primi passi.

Dopo una rapida fuga a San Pietroburgo per le famosi notti bianche, si parlera' ancora di Mosca per una vera e propria esplorazione della capitale moscovita e dei suoi interessantissimi dintorni attraverso un progetto di cui vi parlero' nei dettagli molto presto.

In ambito viaggio si posizioneranno anche i post che parleranno delle prossime gite con e senza bimbi alla scoperta di un'Italia segreta.

Non puo' mancare la fotografia. I miei scatti e quelli di veri fotografi, tra vecchi amici e nuove conoscenze. Tra maestri del passato, geni del presente e personalita' da scoprire. Puntualmente dedichero' uno spazio speciale ad un fotografo e/o progetto fotografico e, attenzione, sara' in inglese!! Così pratico e pratichiamo insieme! Primo filo conduttore di questo percorso: la fotografia d'infanzia.

Anche la creativita' e lo stile troveranno presto uno spazio dedicato. Per fare cio' collaborero' con amiche blogger in grado con la loro expertise di dare un contributo ancor piu' "sul pezzo". Imparero' io e imparerete anche voi. Tutorial, fai-da-te, consigli regalo e molto molto altro.


Adesso mani all'opera!













martedì 25 giugno 2013

Magica San Pietroburgo

Prendete:

1 kg di fascino parigino
1/2 kg di eleganza torinese
1 bustina di canali veneziani
un pizzico di storia romana
un goccio della Russia sovietica

Mescolate piano piano a fuoco medio ed ecco che vi sarete avvicinati con l'immaginazione a
S a n  P i e t r o b u r g o.

Ora aggiungete:

1 luna piena
1 bottiglia di rosso tramonto
1 bustina di rosa alba

Mescolate piano piano a fuoco medio ed ecco che vi sarete avvicinati con l'immaginazione alle magiche n o t t i  b i a n c h e  d i  S a n  P i e t r o b u r g o.


















Questo articolo potete trovarlo anche su nonsoloturisti, fantastico sito che raccoglie testimonianze di viaggio da ogni parte del mondo. Consigliato a chi cerca informazioni utili e spunti per la sua prossima partenza.

giovedì 20 giugno 2013

L'amica ritrovata


L'ho incontrata per caso. 

Potevo immaginare che sarebbe potuto succedere, in fondo ero nella citta' dove ha sempre vissuto, ma e' stato comunque in qualche modo inaspettato ritrovarla ancora li.

L'ho incontrata per caso, nella citta' dove ha sempre vissuto. Una ragazza con cui ho sempre avuto  molto in comune ma che il destino ha voluto allontanare da me.

L' incontro e' avvenuto a Milano durante una due giorni di fuga e ritrovo. Mentre ero in treno mi dicevo: "Chissa' se la incontrerò, magari sta viaggiando anche lei sullo stesso vagone". Scacciavo il pensiero rincuorandomi che sarebbe stata una coincidenza davvero troppo straordinaria. L'idea fece di nuovo capolino testardamente nei miei pensieri una volta scesa, ma e' stato questione di un attimo per poi sfumarsi e perdersi definitivamente davanti a tutte le novita' con cui mi ha accolto Stazione Centrale. Mi sentivo così distratta e disorientata che credevo non mi sarei comunque piu' ricordata il suo nome anche se mi si fosse capitata davanti. Credevo.

Poi piano piano le cose si sono evolute o, per essere piu' precisi, involute. I miei occhi e la mia mente hanno cominciato a riconoscere quei luoghi com' erano sempre stati, fino ad ambientarsi (quasi) definitivamente. Milano era sempre la mia Milano anche con tutti quei negozi e bar nuovi in stazione e quei viali risanati e rifioriti. 

Fu così che avvenne lo straordinario di cui avevo appena dubitato. Fu cosi' che la ritrovai.  

Ritrovai prima il suo nome nella mia memoria e poi finalmente la vidi. L'istinto avrebbe voluto chiamarla, fermarla, abbracciarla, dirle che ero tornata e che era stupendo che il mio inconscio desiderio di incontrarla si fosse esaudito. Invece me ne stetti ferma e zitta. Decisi che sarebbe stato piu' cauto semplicemente seguirla e guardarla a distanza. Almeno per il momento. 

Camminava a passo spedito tagliando Parco Sempione. Evidentemente quel giorno non era riuscita a prendere l'autobus che da Cadorna la portava in Via Pagano e aveva optato per andare a piedi. Come mi era familiare quel tragitto immerso nel verde, la sensazione di ottimismo creativo nel passare di fianco alla Triennale e i passi polverosi del trascinare i sassolini dello sterrato che serpeggia il parco! 

Su una spalla portava una borsa nera La Chapelle ancora nuova e delle ballerine beige ai piedi. Vestita da ufficio ma non troppo formale, i capelli castani erano tirati su da varie mollette ma apparivano comunque disordinati. Sul viso pochissimo trucco. 

Seguirla mi divertiva e decisi di continuare a camminare nascosta dalla sua stessa ombra. Insieme siamo entrate in quel ufficio che era stato anche il mio cinque anni prima. Lei ignara della mia presenza, io divertita dalla insolita situazione. Insieme salutammo vecchi e nuovi colleghi, insieme bevemmo un caffe' alle macchinette e insieme curiosammo tra le pagine dei nuovi look book. Cosi' per un po' finche' lei si immerse nel suo lavoro e io decisi di uscire e lasciarla tranquilla. Sapevo bene dove sarebbe andata dopo l'ufficio per cui rimandai senza troppo problemi il nostro incontro all'ora dell'aperitivo. 

Camminando verso il Duomo i miei pensieri volavano ora verso il passato ora verso il futuro. Vedevo la Milano che era stata e allo stesso tempo immaginavo la Milano che sara' quando (eventualmente) ci tornero' a vivere. Fantasticavo su questi e altri pensieri quando si fecero le sette. Ora canonica per il pre-cena Milanese.  Mi avviai verso il locale dove sapevo che l'avrei trovata e li' l'aspettai. Non arrivo' puntuale come credevo e così, ormai triste per aver perso la mia occasione, fu lei a trovare me. Nessun abbraccio, nessun saluto eccessivo come avevo immaginato, solo uno sguardo. Intenso ma immobile. Mentre pensavo (con invidia) a come tutto in lei esprimesse pura spensieratezza notai che avevamo le stesse scarpe e la stessa borsa. Unica differenza: le mie erano cinque anni piu' vecchie. Con quelle scarpe e quella borsa io ero andata da Milano alla Malesia, da Singapore a Londra e ora pure a Mosca. Lei le aveva utilizzate solo a Milano. Continuammo in quel silenzio per un bel po' finche' me ne feci l'abitudine. Nemmeno quando arrivarono degli amici senti' il bisogno di romperlo. Non so cosa possono aver pensato loro mentre ci vedevano li insieme cosi uguali e diverse, vicine senza dirigerci la parola. Ad un certo punto pensai perfino che fosse invisibile ai loro occhi. Quando arrivo' l'ora di cena la guardai ancora una volta per salutarla e con lo sguardo la ringraziai perche', anche se in silenzio, era riuscita a trasmettermi tanti e meravigliosi ricordi. Ricordi di quelli che spesso lasciamo abbandonati in giro per le citta' dove abbiamo vissuto.

Lasciai il locale con un' insolita sensazione addosso. Mentre abbracciavo Alessandro che era arrivato per portarmi al ristorante, mi guardavo intorno e, oltre alla catartica liberta' del momento (noi due soli a Milano di nuovo, cinque anni dopo), sentivo una strana presenza. Quando ormai mi ero convinta che fosse frutto della mia immaginazione eccola spuntare di nuovo! Anche lei era allo stesso ristorante. Indossavamo sempre le stesse scarpe, sulla sedia la stessa borsa, sedevamo nella stessa posizione (con la schiena un po' storta) ed eravamo entrambe di fronte ad un uomo. Il suo cinque anni piu' giovane, il mio cinque anni piu' maturo.

Nemmeno li' ci parlammo ma continuammo quell'intenso gioco di sguardi che fece crescere la complicità' in maniera esponenziale per poi comunicare a nostri cuori che ora che ci eravamo ritrovate non ci saremmo mai piu' abbandonate. Ci fu una promessa quella sera. Io le avrei raccontato un po' piu' spesso delle mie avventure in giro per il mondo e lei in cambio avrebbe custodito per me tutti quei preziosi ricordi per poi donarmeli di tanto in tanto nel momento del bisogno. Sempre in silenzio, sempre a distanza.

Nel frattempo sono tornata a Mosca ma la citta' mi sembra piu' accogliente del solito. Oltre all'estate sento nell'aria la presenza di un'amica che mi guarda, in silenzio.






mercoledì 12 giugno 2013

Farfalle nella testa


Si manifestano in leggiadri e continui sfarfallii in grado di disturbare sogni e alimentarli allo stesso tempo, rendendo velato il confine tra realta' e fantasia come in un romanzo di Marquez.

Si accendono con le prime luci dell'alba per poi assopirsi solo con le attivita' piu' quotidiane e tornare di nuovo all'attacco inaspettatamente.

Non lasciano tregua durante e dopo le lunghe chiaccherate con gli amici, nelle sfreccianti pedalate, nelle passeggiate ristoratrici in questi brevi ed intensi momenti di ritorno.

Si accumulano nervosamente durante veloci letture, trovano temporaneo spazio in piccoli taccuini, traggono ispirazione dai grandi scrittori di sempre e da nuove penne contemporanee.

Prevedono mondi futuri mentre rimuginano su fatti passati.

Attingono da fonti impreviste e leggono segni del destino. Navigano in oceani di cielo e carta e vanno felicemente alla deriva in mari virtuali.

Si illuminano di occhi e progetti altrui.

Sono le idee. Quelle che mi frullano per la testa in questo periodo.

Il mio taccuino straborda di schizzi in questa fresca primavera, complici Mosca vestita di verde, un breve e rinfrescante ritorno a casa, nuove vacanze all'orizzonte, progetti  di studio e lavoro futuri. Come da copione questi spunti fanno fatica a trovare decise concretizzazioni. Questo blog vuole quindi porsi, lo ribadisco, come una piattaforma di partenza.

In cantiere ci sono imminenti progetti come appuntamenti e collaborazioni. Il codice della scaramanzia vieta di dare dettagli al riguardo per cui vi lascio con un semplice See you really soon!

Ora si parte verso Milano dove mi aspettano un pranzo segreto e rivelatore, una mostra, una serata babyfree, ore di libero sfogo con la Canon e uno dei regali piu' importanti che si possano fare a qualcuno:  del tempo. Tempo con un'Amica.

Can't wait!




giovedì 6 giugno 2013

Best Blog Awards!

Sono  due le belle sorprese che mi hanno accolto al nostro ritorno dalle vacanze tre settimane fa.

L'estate a Mosca (avevamo lasciato la citta' a circa 5 gradi e l'abbiamo ritrovata dopo 12 giorni a 28!)
La nomination al BEST BLOG AWARDS


Parlando del premio...

Per carita', la nomination e' sicuramente fatta sulla fiducia perche' in questo mondo dei blogger ci sono appena entrata e di post ne ho pubblicati ancora pochi, ma e' davvero bello che qualcuno abbia fiducia in te. Aiuta a rimboccarsi le maniche ancora di piu'.

Ovviamente e' consuetudine in queste occasioni ricambiare ovvero continuare quella catena di solidarieta' che si crea tra mamme e non nella blogsfera. Ma oltre a ricambiare devo anche completare la nomination con una serie di punti tra cui un'intervista e una hitparade dei 10 blog che mi piace seguire.

Dimenticavo, la nomination viene dalla Spagna, precisamente dalla blogger di Con chandal y a lo loco...o como ser una madre feliz y no morir en el intento per cui l'intervista sara' bilingue in suo onore.

Per quanto riguarda la lista di blog che amo faro' un mix tra blog italiani, spagnoli e in lingua inglese. Nella blogsfera si sa, non ci sono frontiere!

Ecco intanto l'intervista!

1. Qual'e' il motivo principale che ti ha spinto ad aprire un blog?
Ho sempre lavorato nel mondo della comunicazione e parlare con travel bloggers e' stato negli ultimi anni il pane quotidiano dei miei giorni in ufficio. Oltre a trovare affascinante l'idea di raccontare le proprie avventure e condividerle nel web ho sempre custodito dentro di me il desiderio di essere "dall'altra parte". Non ufficio stampa ma "blogger" stesso. Il fatto di trovarmi all'estero, di essere mamma di due bimbe e altre vicissitudine hanno fatto si che non potessi ulteriori scuse per non provare. Ed eccomi qui!
1. ¿Qué te motivó a empezar a escribir un blog?
Siempre he trabajado en el mundo de la comunicación y hablar con travel bloggers ha sido el pan de cada día en mis mas recientes anos de oficina.  Ademas de fascinarme la idea de escribir tus propias aventuras por el mundo y compartirlas en la web siempre he guardado dentro de mi el deseo de estar de la "otra parte". No oficina de prensa si no blogger mismo.  Vivir en el extranjero, ser mama de dos nenas y otros eventos han hecho que no pudiera encontrar mas excusas para no probar. Y aqui estoy!


2. Dove trovi ispirazione per scrivere i tuoi post
?
Le mie due piu' grandi ispirazioni sono le piccole e le piccole grandi avventure che l'essere mamma mi fa vivere ogni giorno. Ma non solo, amo molto viaggiare e conoscere posti e culture nuove. Che sia durante la mia nuova vita moscovita o in vacanza, tutto per me e' fonte d'ispirazione!
2. ¿En qué te inspiras para escribir?
Mis mas dos grandes inspiraciones son mis nenas y las pequeñas y grandes aventuras que ser mama nos hace vivir cada día. Ademas, amo viajar y conocer sitios y culturas nuevas. Sea durante mi experiencia moscovita que de vacaciones, para mi todo es fuente de inspiración!

3. Il tuo piatto preferito?

Tutti i piatti formaggiosi..insalata greca, melanzane alla parmigiana...
3. Tu comida favorita
Todo lo que tenga queso: ensalada griega, melanzane alla parmigiana...


4. Che dicevi voler fare da grande quand'eri piccola?

Ho sempre amato molto giocare alle bambole per cui posso dire che volevo fare la mamma gia' allora. La mamma e la giornalista televisiva!
4. ¿Qué querías ser de pequeña?

Siempre me ha gustado mucho jugar con las muñecas así que puedo decir que quería ser madre ya desde aquellas. Madre y periodista de televisión!


5. Qual'e' il tuo gruppo musicale preferito? 
Amo moltissimo la musica popolare di tutte le origini: tango, flamenco, bossanova, fado... Se invece parliamo proprio di gruppi amo i classici Beatles e Rolling Stones.
5. ¿Cuál es tu grupo de música preferido?
Me encanta la musica popular de cualquier tipo" tango, flamenco, bossanova, fado..Si hablamos de grupos me gustan mucho los clásicos Beatles y Rolling Stones. 

6. Pratichi qualche sport?
Non sono una gran sportiva ma qui a Mosca mi sono decisa a fare pilates, danza e qualche volta piscina. 
6. ¿Practicas algún deporte?
No soy una gran deportista pero desde que estoy en Moscu practico pilates, baile y de vez en cuando voy a nadar.


7. L'ultimo libro che hai letto?
Ho finito da poco Buonanotte Signor Lenin di Terzani, autore che amo molto e ora sono alle prese con Il Maestro e Margherita tanto per restare in tema Mosca.
7. El último libro que has leído

He acabo hace poco Buonanotte Signor Lenin del autor italiano Terzani y ahore en mi mesilla esta The Master and Margarita para quedar en tema Moscu.

8. Mare o montagna?
Sole, sabbia, acqua..ho dato l'idea?
 8. ¿Playa o montaña?
Sol, calor, arena...os habeis hecho una idea?


9. Che posti vorresti visitare?
Mi piacerebbe molto conoscere un po' di Russia adesso che viviamo a Mosca. Sogno da sempre di visitare San Pietroburgo e fra un mese esatto quel sogno diventerà' realta': io e mio marito ci andremo per le notti bianche. Non vedo l'ora!
9. ¿Qué lugares te gustaría visitar?
Me gustaría mucho conocer mas sitios de Rusia ahora que vivimos en Moscú. Mi sueno desde siempre es visitar San Petersburgo y dentro de tan solo un mes mi sueno se hara  realidad ya que mi marido y yo nos iremos a las famosas noches blancas. Que ganas!


10.Musei o aria aperta?

Perche' scegliere? Musei quando le bimbe dormono sul passeggino e aria aperta quando si svegliano e hanno bisogno di correre!
10. ¿Museos o actividades al aire libre?
¿Porque tener que elegir? Museos cuando las peques duermen en la silla y aire libre cuando despiertan y necesitan correr!

11. Una frase che ti descriva.

Ultimamente mi sento un po' Obama: "YOU CAN!".
11. Una frase que te defina
Ultimamente me siento un poco Obama: "YOU CAN!"



Infine la mia hitparade (potrei arrivare a 50..100 ma, ahime', c'e' un limite):

1. 50 sfumature di mamma ITALIA
2. Mammacraft ITALIA
3. In viaggio con Nina ITALIA
4. Ma che Davvero? ITALIA
5. Enjoying the small things USA
6. 5minutesformum USA
7. Mamas Molonas SPAGNA
8. Design per bambini ITALIA
9. Bellezza rara ITALIA
10. Mediocremum UK

mercoledì 5 giugno 2013

Le scarpe non si puliscono da sole

Penso capiti a tutti.

Prima o poi ci si sente Grandi. A dire il vero si comincia a sentirsi grandi perché' il diventare grandi e' un processo lungo che può' durare una vita e magari non arrivare nemmeno mai al suo culmine.

Molti si sentono Grandi quando diventano genitori ed e' normale. La responsabilità', le "rinunce"..fanno senz'altro crescere.  Io ho  cominciato  a sentirmi grande il giorno che mi sono accorta che le scarpe non si pulivano da sole (non e' ne' un proverbio cinese ne' il titolo di un film).

Non ci avevo mai fatto caso prima di quel momento. Mia mamma, tipica mammamammona in puro stile italiano (pur essendo spagnola), e' una di quelle mamme che si lamentano in continuazione perché hai la camera sporca, i vestiti sporchi, le scarpe sporche e che nel ripeterlo mille volte di seguito te lo fa dimenticare. Ma non solo. La mia mamma e' la tipica mammachefatuttolei.

"Mamma dove trovo...?"
" Lo prendo io aspetta!" (della serie: alla fine tu non sai mai dove sono le cose)
"Mamma hai visto..?
"Eccolo!"(mi legge nel pensiero?)

Ed eccoti servita. Stessa cosa con le scarpe.

"Hai le scarpe sporche, hai le scarpe sporche, hai la scarpe sporche...."

Tiritera infinita... Indovinate alla fine chi pulisce le scarpe? Ovviamente Lei. Cosi ha fatto per anni anche quando ero all'universita' e a casa ci tornavo solo nei fine settimana. Poi sono andata piu' lontano (sempre piu' lontano) e le scarpe hanno cominciato a pulirsi da sole. O almeno era quello che credevo perche' io amo le scarpe ma ho questa abitudine di uscire sempre di fretta e di non guardare quasi mai in basso quando cammino (con conseguente collezione di inciampi e distorsioni della caviglia).

Poi un giorno finalmente le ho guardate bene le scarpe. Oltre a sporche la pelle era anche un po' rovinata. Aiuto!! Che fare? Andare da Londra (vivevo li all'epoca) in Italia per farsi pulire un paio di Timberland? Forse e' troppo.

Quel giorno imparai a pulirmi le scarpe da sola.

Fu allora che guardandomi allo specchio vidi per la prima volta un (accenno) di donna. Non successe la prima volta che presi in braccio la mia bambina come molti penserebbero ma quando, con quella bambina gia' per manina, mi resi conto che ora toccava a me pulire le scarpe. Le mie e anche quelle della mia piccolina.



lunedì 3 giugno 2013

Le donne della mia vita (capitolo 1)

Se togliamo Grillo e compagnia bella possiamo dire che nei giorni scorsi le notizie sono state molto
al femminile. Sulle prime pagine abbiamo trovato Fabiana, Franca Rame, la convenzione di Istanbul... Si e' parlato ( e si parla) anche di Ruby ma premettetemi di toglierla di mezzo con un semplice "no comment".

Addio Franca. Sei stata per me fonte d'ispirazione quando in quel lontano" (ahimè! Sono già' arrivata a dire nel lontano??) 199... (nemmeno me lo ricordo con certezza...sono messa male)..interpretai la tua Isabella a fianco dei miei storici compagni di teatro. Bei tempi quelli.

Grazie Franca. Perché ci hai dato un esempio meraviglioso di come si puo' essere allo stesso tempo mogli amatissime, attiviste di coraggio e donne di talento. Tutto insieme. Senza per questo mancare a nessuna delle parti.

Leggere di donne ha portato il mio pensiero alle donne della mia vita: mia mamma, le mie nonne, mia sorella, le mie amiche... Per loro pero' ci vorrebbero dei capitoli a parte (in cantiere). Penso allora alle donne della mia vita adesso.qui.a.Mosca:

Lidia, Maria e Nadia. Tre donne che hanno reso e rendono la mia vita russa rispettivamente piu' facile, piu' interessante e piu' divertente (ripeto: questo senza contare le Amiche).

Lidia e' piccola e magra con due occhi a mandorla bellissimi che ricordano un po' quelli di Piggy, nota per essere spesso scambiata per una bambina filippina. Lidia e Piggy sono ormai come due buone amiche, passano ore a giocare, guardare gli uccellini in volo, a mangiare e a cantare. Quando Lidia deve pulire Piggy la segue e, se si siede come le piace sopra l'aspirapolvere, Lidia aspetta paziente che scenda da sola. Inutile spiegare perché Lidia rende la mia vita qui molto piu' facile. Semplicemente non so che fine avrei fatto senza di lei.

Maria e' alta e bianchissima con due occhi enormi colore del cielo. Ha un sorriso timido ma rassicurante e gesti elegantissimi. Soprattutto possiede l'incredibile potere di risvegliarmi quando, tre volte a settimana dopo pranzo, si siede vicino a me ad insegnarmi russo. Vi assicuro che dopo un risveglio all'alba o una notte in bianco e' davvero un superpotere. Come faccia? T a l e n t o.

Nadia e' una ballerina e tutto in lei lo dice. Corpo snello, andatura leggermente da paperella, chinon...ma soprattutto grazia, dolcezza e bellezza. Lei e' la tipica russa intimidita dal non saper parlare inglese. Che ci piacciamo ce lo diciamo con lo sguardo durante le lezioni di danza e, nel mezzo di tutte le espressioni serie e tristi che si incontrano qui per strada, il suo sorriso fa davvero la differenza.

Lidia.Maria.Nadia. Tre donne con cui in realta' parlo veramente poco e che, all'apparenza, non sanno niente di me ma che il destino ha voluto al mio fianco in questa "delicata" fase della mia vita. Forse loro non sanno dei loro super poteri e, molto probabilmente, io ho un molto minor effetto sulla loro felicita' ma se il destino ha voluto così un motivo ci sarà'. In ogni caso tre ..quattro... mille...piccole grandi donne. Franca. Lidia. Maria. Nadia...

Franca Rame 
 "Isabella, tre caravelle e un cacciaballe" 1963









sabato 1 giugno 2013

L'arte di camminare








 
MOSCA, 1 giugno 2013
padre [pà-dre] s.m.

  • 1 L'uomo rispetto ai figli che ha generato; estens. può essere usato anche in riferimento agli animali.
  • 2 estens. Uomo che ha la funzione di guida morale e spirituale.
  • 3 fig. Chi apre la strada allo sviluppo di una disciplina o di un'arte 
  • 4 estens. (spec. pl.) Chi è all'origine di una discendenza, di una stirpe SINantenatoavotornare alla terra dei p.
  • 5 Titolo che si dà ai sacerdoti o agli appartenenti al clero regolare: 
  • Anche in funzione di agg.ragazzo p.nel l. fam. e in senso scherz., uomo, perlopiù giovane, che alleva da solo uno o più figli